Cultura

Taormina: mostra di sculture luminose nei giardini del Grand Hotel Timeo

SIETE ALLA RICERCA UNA SCUSA PER ENTRARE NEL MITOLOGICO ALBERGO ATTACCATO AL TEATRO GRECO DI TAORMINA? ORA C’È. UNA MOSTRA RIEMPIE DI OPERE D’ARTE I MITICI GIARDINI PROGETTATI DALL’INGLESE FLORENCE TREVELYAN

Giardini di Luce all’Hotel Timeo il Tempio di Nicola Evangelisti

La compagnia alberghiera Belmond – una delle poche che in Italia dispone di hotel storici e indimenticabili – insiste nel voler festeggiare i suoi primi 45 anni nel nostro paese con iniziative che ruotano attorno all’arte. Dopo le iniziative dello scorso anno e dopo le proposte di cui abbiamo parlato nell’albergo di Fiesole ecco qualche novità anche dalla Sicilia dove Belmond opera in due alberghi storici: il Villa Sant’Andrea, sul mare di Mazzarò, e il Grand Hotel Timeo che rappresenta 150 anni di ospitalità di fronte al Teatro Greco Romano di Taormina.

LA STORIA DEL GRAND HOTEL TIMEO

Il Timeo nasce alla fine dell’Ottocento proprio per ospitare artisti, scrittori, intellettuali e creativi impegnati nel Grand Tour alla ricerca di paesaggi romantici e ruderi ellenici. È il primo albergo di Taormina ed è il luogo che ha fatto nascere il turismo in una città che poi nei decenni successivi si affermò come destinazione internazionale. I giardini del Timeo hanno una storia non meno articolata dell’edificio: vennero progettati dall’esperta di botanica inglese Florence Trevelyan e oggi la compagnia alberghiera continua ad aver cura di un patrimonio naturale di prim’ordine.
Proprio nei giardini del Timeo si è inaugurata una mostra giocata attorno alle tematiche della luce: Giardini di Luce. Sono mesi difficili, soprattutto per gli alberghi, e anche alla Belmond hanno dovuto fare di necessità virtù. In attesa di partire con un progetto curatoriale strutturato (forse arriverà un curatore che seguirà tutte le attività artistiche dei vari alberghi della compagnia in Italia, dando organicità e visione al palinsesto), si è deciso comunque di gettare il cuore oltre l’ostacolo e partire già in questo complesso 2021. “Alla fine la mostra l’abbiamo fatta in un mese” ammette il curatore Vittorio Erlindo comunque soddisfatto del risultato finale che ha previsto anche una non semplice interlocuzione con la Soprintendenza. Erlindo è il curatore della Biennale di Light Art di Mantova ed è così riuscito ad ottimizzare i tempi portando opere e artisti che in parte già transitati per la biennale e integrando con qualche lavoro pensato in modalità site specific. Come quello di Nino Alfieri che ha lavorato su due giare in terracotta del giardino riproponendo degli universi di pigmento e di luce al loro interno. Un’ode stellare all’artigianato che produce questi manufatti. O come il Tempio della Luce di Nicola Evangelisti, disegnato in metallo pensando alla Chiesa di San Giuseppe a Taormina e con tre rosoni che richiamano le tre religioni monoteiste. Grazie alla verniciatura e alla luce di wood (“alla soprintendenza erano preoccupati per l’inquinamento luminoso” spiega Erlindo) il tempio perde le sue sembianze diurne di gazebo candido e si trasforma in un’architettura psichedelica e spaziale di notte sfondo perfetto per le cerimonie civili il giorno e per i cocktail del dopocena. Un’opera che dovrebbe restare permanente. Sul tema della luce specchiata giocano invece i lavori di Fardy Maes e di Giulio De mitri. Davide Dall’Osso invece porta in mostra il concetto della sostenibilità e circolarità con una serie di sculture (Teste, Cavalli, Ballerine) in policarbonato riciclato. Inaugurazione a suon di teatro e musica con la violinista rock Elsa Martignoni e con gli acrobati danzatori dell’Evolution Dance Theater.
La mostra sarà aperta fino a fine stagione (speriamo il più tardi possibile, vorrebbe dire che non ci saranno nuove chiusure) non solo per i fortunati ospiti del Timeo ma anche per i visitatori che vorranno percorrere i giardini: c’è, insomma, una scusa per entrare in una delle più affascinanti strutture ricettive d’Italia.

TRENI D’EPOCA SULLA CIRCUMETNEA

Come forse non tutti sanno, Belmond non gestisce solo alberghi tradizionali, ma anche ospitalità su treni. Sì, su treni. Belmond è infatti la stessa compagnia che opera con il Venice-Simplon Orient Express, una sorta di hotel di mitologico super lusso su rotaie che porta gli ospiti in una elegantissima crociera ferroviaria attraverso l’Europa. Questo format è già stato replicato, con diversi nomi, in altre parti del mondo in aggiunta al percorso storico e un nuovo tentativo pare ci sarà proprio in Sicilia. Belmond sta infatti lavorando al lancio un servizio di treni storici sulla Circumetnea, l’antica ferrovia – peraltro ancora in funzione – che gira attorno al vulcano.

COME CAMBIA IL BUSINESS DEGLI HOTEL DI LUSSO

Ma ci sarà modo di tornare su questo progetto il prossimo autunno, del resto il business alberghiero come si è sempre fatto non ha un futuro (ancor meno dopo la pandemia) e le compagnie di hotellerie più lungimiranti si stanno attrezzando: dialogo coi territori, esperienze il più autentiche possibile, recupero e rigenerazione diffusa a beneficio degli ospiti, certo, ma anche delle comunità locali. Una serie di storie all’insegna di esperienzialità e curiosità insomma che hanno a che fare prettamente con la cultura, l’arte, l’architettura, l’artigianato e non solo con la semplice accoglienza turistica.
By redazione – artribune.com