FINALMENTE DAL 6 AGOSTO CHI NON HA VOLUTO VACCINARSI NON POTRÀ ENTRARE NEI MUSEI. MA IL LIVELLO DI AGGRESSIVITÀ DEI NO-VAX NON SI FERMA NEPPURE DAVANTI ALLE ISTITUZIONI CULTURALI. SERVE UN INTERVENTO A DIFESA E TUTELA DEI
Si avvicina la data fatidica del 6 agosto. Da quel momento in poi chi ha deciso di non dare il proprio personale contributo al superamento della pandemia in corso vaccinandosi vedrà finalmente ridotte le proprie libertà individuali. Tra le varie limitazioni, anche il divieto di accedere a musei e luoghi della cultura per coloro che risulteranno privi o di Green Pass o di esenzione dalla vaccinazione. Chiaramente i musei non sono mai stati ne potranno essere per loro conformazione luoghi di contagio: sono sicuri, si visitano senza urlare, sono ampi e i controlli sono meticolosi. Ecco perché la misura è se possibile ancora più importante: non risponde a mere esigenze tecnico-epidemiologiche, bensì a considerazioni culturali e simboliche. Una scelta dunque coraggiosa e corretta da parte del governo.
I MUSEI ITALIANI CHIEDONO IL GREEN PASS E VENGONO INSULTATI
In vista del 6 agosto i musei italiani hanno iniziato in questi giorni a pubblicare dei post in cui ricordavano l’ingresso vietato ai non possessori di Green Pass approfittando anche per invitare i propri follower che non avessero provveduto a vaccinarsi. Dalla Reggia di Caserta al Museo Nazionale Etrusco passando per il Museo Egizio. Ebbene, in ogni caso sciami di troll, hater e no-vax incarogniti hanno inondato i profili social delle istituzioni con affermazioni forsennate, complottismi squallidi, attacchi diretti ai direttori, addirittura minacce di morte e auspici di fallimento per i musei stessi. Scorrere i commenti è semplicemente disgustoso. Inoltre una miope vigliaccheria porta questi soggetti a segnalare in massa il profilo individuato come nemico, cercando di raggirare l’algoritmo di Facebook e portare il social alla cancellazione della pagina.
Questo clima di pesanti intimidazioni da parte di una minoranza di incivili potrebbe suggerire ad altri musei che ancora non hanno comunicato la loro posizione pro-vaccinazione di non farlo per quieto vivere, di limitarsi a post istituzionali, freddi, di evitare il rischio di vedersi oscurata la propria pagina a causa dello sciame di segnalazioni. Proprio quando invece è il momento di sollecitare il maggior numero di cittadini a vaccinarsi e l’apporto mediatico dei grandi musei italiani potrebbe essere di grandissimo supporto.
MINACCE AI MUSEI. URGE INTERVENTO DI FRANCESCHINI
Importante in questa fase l’intervento del Ministero della Cultura. Sia in termini di linee guida (chiedere a tutti i musei statali, ma incoraggiando anche quelli locali e quelli privati), sia in termini di repressioni dei reati che alcuni cittadini stanno compiendo sui social. Non è possibile che le istituzioni italiane vengano intimidite e minacciate senza che nessuno prenda le loro difese e senza che vi siano conseguenze per gli utenti che perpetrano questi reati. Il rapporto tra lo Stato italiano e Facebook (che è la piattaforma dove gli insulti si assiepano maggiormente) è ottimo, il Ministro Franceschini senta i referenti italiani della multinazionale di Menlo Park e chieda loro una supervisione più stringente con la cancellazione delle utenze che si concedono comportamenti inaccettabili su temi delicati e cruciali.
TUTTI I MUSEI ITALIANI PRENDANO POSIZIONE PRO-VACCINI
Allo stesso tempo tutti – tutti! – i musei italiani proseguano in una massiccia campagna a favore della vaccinazione di massa. Essere spazi di cultura e avere un ruolo guida significa anche questo, significa in prima battuta non chinare il capo di fronte all’aggressività gratuita e non avere paura della stupidità. Anche quando questa sembra soverchiante grazie alle dinamiche delle reti sociali.
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