Le insidie per un nuovo ciclo di politiche espansive
Non più lacrime e sangue ma politiche di spesa pubblica finanziata dall’Unione Europea: una svolta che nessuno avrebbe immaginato, se si pensa alle cure da cavallo che ci erano state imposte con la crisi del 2008 fino a tutto il 2019. L’avvio, quindi, di un nuovo ciclo di politiche espansive che ci permette di superare quella fase di austerità che tante turbolenze politiche e sociali aveva generato nel corso dell’ultimo decennio. L’arrivo di Draghi ha consentito di smussare e attutire i conflitti ideologici, la maggioranza in Parlamento è formata da tutte le forze politiche tranne Fratelli d’Italia che è all’opposizione. Il populismo e l’antieuropeismo sembrano silenti. Il compito più arduo che ci attende è quello di realizzare tutte le riforme che l’UE ci richiede entro l’anno in corso e ovviamente realizzare gli investimenti pubblici già previsti. Consapevole dell’urgenza il governo ha rafforzato la cabina di regia per sveltire i provvedimenti e spronare i Ministeri. Ma i segnali di rischio non si fanno attendere. In Italia i cicli di politiche espansive hanno sempre dato vita a comportamenti irresponsabili, politiche spartitorie e voto di scambio. Peraltro appalti, concessioni, finanziamenti ecc, ben si prestano ad accordi politici di varia natura con gruppi di pressione sparsi sul territorio nazionale. Oltre agli investimenti servono riforme strutturali che toccano settori politicamente sensibili: magistratura, scuola, università, servizi pubblici, concorrenza. Nei prossimi mesi il governo Draghi si troverà tra il fuoco incrociato dei soliti assalitori della diligenza della spesa e gli strali che gli verranno dai vari gruppi di potere che si fronteggiano. E non lo potrà fare come hanno sempre fatto i precedenti governi con la mancata attuazione dei provvedimenti perché l’UE non lo consentirà, pena la perdita dei finanziamenti. L’attuale governo, grazie all’autorevolezza del suo Primo Ministro, gode di popolarità e credibilità sia nel Paese che a livello internazionale. Il contesto è favorevole e il semestre bianco consente anche stabilità politica. Per contrastare il rischio di comportamenti irresponsabili è necessario che i partiti politici e i gruppi sociali più rappresentativi diano prova di grande maturità. Siamo stati colpiti da una pandemia che ha completamente sconvolto le strutture economiche e sociali del Paese che sta peggio di dieci anni fa. I PNrr ci indicano un’unica strada da percorrere senza possibilità di deviazioni . Non abbiamo sul collo il fiato dei mercati internazionali che ci attaccavano o delle Agenzie di rating che ci declassavano, abbiamo la fortuna di poter investire duecento miliardi di euro per il Paese e per il futuro dei nostri figli. Gli assalitori della diligenza sono avvisati.