Stop elezioni, Sisto: al lavoro per permettere ai commercialisti di tornare al voto
“Il problema relativo al rinvio delle elezioni dei dottori commercialisti è articolato perché presenta complicanze di carattere giudiziario. Bisognerà dipanare la matassa, la settimana prossima è in programma una riunione dedicata a questo argomento, nella quale analizzeremo le situazioni dei singoli ordini e del Consiglio Nazionale. Speriamo di arrivare a una soluzione conciliando le esigenze di tutti dopo un’approfondita analisi della situazione giudiziaria; quando si ferma un meccanismo così delicato è necessario trovare intervenire con rapidità e fermezza. Il nostro unico obiettivo è trovare immediatamente una soluzione per permettere di scegliere ai dottori commercialisti di scegliere i propri rappresentanti”.
Lo ha detto Francesco Paolo Sisto, sottosegretario al Ministero della Giustizia, nel corso del Congresso 2021 promosso dall’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, in corso a Reggio Calabria.
Matteo De Lise, presidente dell’Ungdcec, ha commentato: “Siamo d’accordo con il sottosegretario Sisto circa la necessità di ripristinare la democrazia all’interno della nostra categoria. Siamo fermamente convinti che servano regole nuove e certe che ci permettano di poter ripartire e ritornare ad essere credibili ”.
Sisto ha evidenziato come, oltre a “sbloccare la paralisi elettorale”, sia necessario anche “portare in porto il Dl malattia professionisti. La strada è stretta perché l’impegno economico è maggiore del previsto: per uscire dall’impasse bisognerà fare squadra anche in Parlamento, quando si tratta di professioni non esistono maggioranza e opposizione. Infine – ha concluso il sottosegretario – voglio rimarcare come oggi si rilevi, in Italia, un cambiamento della lettura del professionista nel pianeta delle riforme. Il professionista assume infatti un contenuto anche etico, fondamentale nel contrasto all’illegalità, un tema di cui si parla peraltro nel Pnrr. Il commercialista, dunque, come garanzia di legalità”