Economia

Protesta No Pass, portuali di Trieste

Lo scoglio del 15 ottobre, il day one che ha segnato l’entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass sul posto di lavoro, è alle spalle: i disagi non sono finiti, ma il paventato blocco nazionale dovuto ai lavoratori assenti non si è realizzato, pur essendosi registrati qua e là problemi, ritardi e disagi. 

L’epicentro della protesta No Pass è stato il porto di Trieste, rallentato ma non bloccato dalla mossa di chi si oppone all’obbligo di certificazione sul lavoro. Alcuni lavoratori si sono organizzati in un presidio permanente nel tentativo di bloccare la circolazione di persone e merci in transito attraverso lo scalo del Nord Italia.  

Nelle ultime ore ci sono stati diversi aggiornamenti riguardanti la protesta dei portuali di Trieste. Ecco cosa è successo.

All’interno del gruppo guidato da Stefano Puzzer sembra essere emersa una spaccatura tra “duri e puri” della contestazione e manifestanti più moderati, preoccupati, tra l’altro, dal mancato stipendio, una delle conseguenze della protesta. Sabato, Puzzer aveva annunciato lo scioglimento del presidio, salvo fare subito marcia indietro rispetto alla prospettiva di un rompete le righe.

L’annunciato scioglimento e il dietrofront, così come le successive dimissioni da rappresentante dei portuali in sciopero, dipenderebbero da un tentativo di Puzzer di destreggiarsi tra le due frange della protesta, una delle quali sarebbe determinata ad andare avanti fino all’abolizione totale del Green Pass, una misura evidentemente non ottenibile a queste condizioni.

“Il presidio continua fino al 20 e non si molla”, scrivono i portuali del sindacato Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste (CLPT) nella rettifica al comunicato il cui contenuto, la sera prima, lasciava intendere la fine della manifestazione. Contrari al blocco anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno invocato la liberazione del porto. Anche la prefettura e l’Autorità Portuale riterrebbero non più tollerabile l’occupazione del varco 4 : un intervento delle forze dell’ordine, incaricate dello sgombero, potrebbe arrivare già nella giornata di oggi.

Il 30 ottobre una delegazione dei portuali sarà ricevuta alla Camera e in Senato