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Regno Unito: omicidio Amess, si indaga su suoi stretti legami con il Qatar

Gli stretti legami tra David Amess, il parlamentare britannico ucciso venerdì scorso, e il Qatar sono oggetto di indagine da parte della polizia. E’ quanto si legge sul quotidiano “The Times”, che cita fonti della sicurezza secondo cui al momento si stanno vagliando tutte le piste sull’assassinio del deputato conservatore, che era presidente del gruppo parlamentare sul Qatar ed era tornato dalla sua ultima visita nel Paese nel Golfo il 13 ottobre. Il gruppo parlamentare sul Qatar a Westminster lavora per promuovere buone relazioni tra Londra e Doha. Amess ha effettuato diversi viaggi in Qatar nel 2018 e nel 2020 finanziati dal ministero degli Affari esteri del Paese del Golfo per un totale di 8.700 sterline (circa 10.300 euro). Lo scorso luglio aveva accettato 700 sterline (circa 829 euro) di ospitalità e alloggio per partecipare al festival ippico di Goodwood, un evento sponsorizzato dal Qatar. Il parlamentare conservatore, inoltre, aveva rapporti stretti con l’ex ambasciatore, Yousef Al-Khater, che aveva invitato nel suo collegio elettorale a Southend nel 2019. Amess ha avuto colloqui con lui di nuovo lo scorso marzo di quest’anno, alla ricerca di investimenti in Qatar per lo sviluppo di un porto turistico da 60 milioni di sterline (circa 71 milioni di euro).

Amess è stato ucciso venerdì 15 ottobre dopo essere stato accoltellato più volte nella chiesa metodista di Belfairs, a Leigh-on-Sea, mentre era in corso un appuntamento elettorale. Ad uccidere David Amess sarebbe stato Ali Harbi Ali, un cittadino britannico di 25 anni di origine somala, arrestato dalla polizia sul luogo del delitto. Come riferito da fonti di Whitehall all’emittente televisiva “Bbc”, Ali si trova in stato di arresto in una stazione di polizia di Londra ai sensi del Terrorism Act adottato nel 2000. Secondo le prime indiscrezioni, è emerso anche che alcuni anni fa il 25enne era stato segnalato al Prevent, il programma di contrasto all’estremismo del governo, anche se si pensa che non abbia trascorso molto tempo sotto osservazione e non figurasse nella lista dei soggetti potenzialmente pericolosi tenuti sotto controllo dall’MI5, il servizio d’intelligence interno britannico. Harbi Ali Kullane, padre di Ali ed ex consigliere del primo ministro in Somalia, che vive nel nord di Londra, ha dichiarato al “Times” di sentirsi “molto traumatizzato”. “Non e’ qualcosa che mi aspettavo o nemmeno sognavo”, ha detto. Un vicino della casa d’infanzia di Ali a Croydon, nel sud di Londra, ha reagito con incredulità al suo arresto, dicendo: “No, non può essere lui. Alì è un bravo ragazzo. L’ho conosciuto quando era giovane”. Un ex amico di Ali, invece, ha detto al “Sun” che il 25enne si sarebbe “radicalizzato dopo aver visto i video online del predicatore di odio Anjem Choudary”.