“Panettone World Campionship”: trionfa la Campania
Sal De Riso, Aniello Di Caprio e Giuseppe Mascolo si aggiudicano rispettivamente il primo, secondo e terzo posto di un podio tutto campano
Va a un lievitato della Costiera Amalfitana, quello di Sal De Riso, il trofeo della manifestazione “Panettone World Championship”.
La Campania conquista pure il secondo e il terzo posto grazie alle squisitezze di Aniello di Caprio della pasticceria Lombardi di Maddaloni, nel Casertano, e di Giuseppe Mascolo di El Sombrero, Napoli.
Tutti e tre bravissimi!
Fattori comuni: la qualità nella scelta delle materie prime, il contatto diretto con i produttori, la puntuale ricerca tesa a migliorare tecniche di preparazione e di conservazione.
Vittoria e piazzamenti d’eccezione per una regione che ha rapidamente conquistato un’alta competenza nel prodotto dolciario artigianale meneghino, traguardo ritenuto lontanissimo, sino a qualche decennio fa e che oggi è una splendida realtà che contraddistingue ancora una Vinc, anche in questo ambito, l’eccellenza campana.
Organizzato dall’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano, il concorso, alla sua seconda edizione, che si è svolto a Milano nella sede di Host – fiera mondiale dedicata al settore della ristorazione e dell’accoglienza – ha come scopo primario divulgare la conoscenza dell’eccellenza del panettone artigianale in campo internazionale, ponendo a confronto le diverse culture e tecniche di lavorazione dei produttori di questo particolare dolce, utilizzando esclusivamente il lievito madre quale elemento identitario e caratteristico di ciascun territorio, fondamentale per la qualità del panettone artigianale e tradizionale.
I tre panettoni degli eccellenti pasticcieri campani saranno presentati al Central Market di Hong Kong a novembre nel corso di un evento che celebrerà l’incontro delle due culture: quella locale e l’italiana, e pure della storia dei due Paesi. Una collaborazione che nasce dall’idea dell’appassionato imprenditore milanese Michelangelo Guglielmetti, residente a Hong Kong, per diffondere la conoscenza di questo prodotto artigianale dolciario che appartiene alla tradizionale italiana.
Va dunque, al maestro pasticcere di Minori, della “Sal De Riso Costa d’Amalfi”, tra i fondatori dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano e Presidente AMPI – Accademia Maestri Pasticceri Italiani – il titolo della competizione 2021, decisa dalle tre giurie: tecnica, critica e popolare. Una vittoria dedicata alla famiglia e ai collaboratori.
La Campania con i suoi maestri pasticceri ha ricevuto il maggior numero di consensi per la produzione dei panettoni. La votazione, per le prime selezioni nazionali, ha coinvolto scuole di cucina e pasticceria italiane: la giuria tecnica presieduta dal maestro Maurizio Bonanni ha valutato i panettoni inviati dai concorrenti. Stesso sistema, nelle scuole delle sedi straniere: da Taiwan al continente americano, parimenti all’Italia.
Le tre giurie hanno esaminato i lievitati presentati dai venti finalisti, decretando a chi assegnare la vittoria, la piazza d’onore e il terzo posto in classifica.
Per giungere a determinati livelli, è importante innanzitutto la lievitazione.
De Riso sottolinea di avere curato minuziosamente l’impasto, utilizzando uova fresche, miele di acacia biologico e burro di centrifuga, tutti italiani; la frutta candita è stata prodotta nel suo laboratorio, con aggiunta di uvetta australiana 6 corone. Massima attenzione ai tempi e all’acidità, il lievito madre è stato rinfrescato tre volte al giorno. L’insieme aromatico equilibrato di agrumi – arancia, limone e mandarino – con vaniglia bourbon e Tahiti, ha costituito il fattore determinante nel giudizio degli esaminatori del Panettone World Championship, “manifestazione giovane, ma capace di guardare al futuro” come ha evidenziato Claudio Gatti, Presidente dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano.
Grandi cambiamenti in programma per la terza edizione in calendario nel 2023: sarà organizzato un campionato a squadre, nell’ottica della condivisione.
Teresa Lucianelli