Superbonus 110%, proroga anche per le ville ma con tetto di reddito
La decisione del Governo di prevedere nella legge di Bilancio la proroga del superbonus 110% alla fine del 2023 solo per condomini e case popolari non sembra aver convinto tutte le forze politiche della maggioranza.
Da più parti è stato chiesto di rivedere la norma, che comunque dovrà essere ancora presentata e discussa in Parlamento, e di includere gli immobili unifamiliari, le ville e le villette che rischiano di essere tagliati fuori dalla maxi agevolazione.
In questi giorni si starebbe cercando un possibile accordo sugli immobili esclusi dal rinvio e dalla proroga già prevista per i condomini dal precedente documento di programmazione. Ma ad una condizione. Vediamo insieme quale.
Superbonus 110%, chi sono gli esclusi dalla proroga
Il documento programmatico di bilancio (DPB) che di fatto rappresenta la cornice della prossima Legge di Bilancio ha approvato la proroga del superbonus al 2023 ma limitata a condomini e case popolari, con l’esclusione delle case unifamiliari.
Salvo ulteriori novità, per le case unifamiliari la scadenza della maxi agevolazione per ora resta fissata al 30 giugno 2022.
Da più parti sono arrivate le critiche a questa decisione: il ministro Patuanelli insiste perché sia estesa almeno a tutto il 2022 anche alle villette. L’Ance invece propone di introdurre un criterio legato al reddito del contribuente che esegue i lavori sulla sua casa unifamiliare. Confedilizia ha fatto sapere che “Destano forti preoccupazioni l’eliminazione del bonus facciate al 90 per cento e la mancata proroga del superbonus al 110 per cento per le case unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
Il primo è un incentivo utilissimo, essendo finalizzato a riqualificare le nostre città, e molto utilizzato da famiglie e imprese. Il secondo è fondamentale per rendere più sicure e più efficienti tante abitazioni frequentemente di proprietà di famiglie a basso reddito (non sono le ‘villette’ di cui si favoleggia in queste ore) e in molti casi collocate in aree a rischio sismico”.
Superbonus 110%, le possibili novità
Visti i malumori all’interno della maggioranza e non solo, in questi giorni si farebbe strada l’ipotesi di un possibile accordo su quegli immobili esclusi dal rinvio e dalla proroga già prevista per i condomini dal precedente documento di programmazione, che dovrebbe trovare conferma nella legge di Bilancio in dirittura di arrivo. Secondo l’Ansa, l’idea sarebbe quella di dare più tempo per la ristrutturazione con il superbonus anche ai proprietari di case unifamiliari ad una condizione: un tetto di reddito per i proprietari.
Superbonus 110%, progressivo abbassamento dell’aliquota
Oltre al nodo ville e villette unifamiliari c’è anche quello che riguarda il futuro del superbonus 110. Su un orizzonte temporale più lungo del 2023, si profila un progressivo abbassamento dell’aliquota del superbonus 110. Per il 2024 si parla di un’aliquota al 70%, che dovrebbe calare al 65% nel 2025, raggiungendo l’aliquota dell’ecobonus ordinario.