Spettacolo

Palermo. Scena pride. ‘Due millimetri’, il delitto di Giarre in scena

“Due millimetri”

di e con Dario Muratore e Massimo Vinti

Giovedì 29 e venerdì 30 ottobre alle 19.00 e alle 21.00

Sound designer Giovanni Magaglio

Light designer Gabriele Gugliara

Aiuto regia Gisella Vitrano

In collaborazione con FrazioniResidue e Chapitò Danisinni

Una produzione di Palermo Pride, Babel e Spazio Franco.

Ingresso: 10 euro con biglietto acquistabile su www.spaziofranco.com

Due performer, due ricercatori, due giovani adulti si muovono nello spazio all’interno di un’atmosfera cocente, onirica, sospesa, immersa tra suoni della natura e composizioni elettroniche. Una giostra degli atomi dove sono presenti solamente forze dello stesso polo magnetico che si muovono e danzano all’interno di quel minuscolo spazio vuoto largo appena due millimetri. Si domandano cosa possa significare essere “quasi abbracciati”, come è possibile tenersi “quasi per mano”?

In un susseguirsi di sguardi, silenzi, ricordi e testimonianze i due attori/ricercatori entrano ed escono dallo stato onirico a quello del reale. Viene svelata la narrazione della cronaca che subito dopo viene tradita da brevi episodi della loro vita, o forse di quella dei due giovani ammazzati. Tutto si annebbia, si confonde. Vengono avanti le individualità, una dopo l’altra come in un contest di danza urbana: i corpi e le parole si incontrano e si scontrano. Vogliono solamente andare oltre se stessi, oltre quei due millimetri. È solo un piccolo spazio ma dentro c’è tutta la vita.

Un lavoro che si vuole porre come contraltare evocativo, come recupero e come inchiesta che risvegli le coscienze sul delitto di Giarre a quarantuno anni da quando è stato consumato e come, infine, tributo a Giorgio e Toni: i due protagonisti, loro malgrado del delitto, trovati morti ma ancora mano nella mano, uccisi dall’omofobia il 31 ottobre del 1980. Un delitto ancora oggi senza un colpevole che fece sbocciare il germoglio del movimento Lgbtq+ in Italia: all’indomani del caso di cronaca, tra manifestazioni e proteste, i militanti diedero vita ad Arcigay.