Politica

Superbonus 110%, Cirielli (FdI): “Finanziaria e decreto antifrode rischiano di depotenziarlo”

“Con l’introduzione del decreto antifrode, il governo ha di fatto modificato l’impianto concettuale che sta alla base del superbonus 110%, cambiandone i parametri e stabilendo nuovi limiti. Innanzitutto l’obbligo dei nuovi adempimenti – rilascio del visto di conformità e asseverazione tecnica – ha un effetto retroattivo per cui si applicherà anche ai lavori già in corso d’opera e ciò significa che sia i lavori stessi che i conseguenti costi dovranno essere rivisti. Un caos, insomma, proprio perché il “richiamo dei bonifici” rallenterà moltissimo tutti gli interventi. Lo stesso servizio bilancio del Senato ha evidenziato la necessità di applicare i nuovi valori massimi solo agli interventi che avranno inizio dopo l’adozione del decreto oppure fare in modo di prendere in considerazione altri parametri. Evidentemente, le modifiche arrivate dal decreto antifrode rischiano di depotenziare il superbonus 110%, appesantendo nel contempo le procedure e tutta la parte di burocrazia relativa alla legittimità degli edifici”. Lo dichiara il Questore della Camera e deputato campano di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli. “Così come la finanziaria prevede una serie di modifiche tese a favorire i grandi gruppi finanziari che lavorano poi con subappalti. In tal senso, appoggiamo la richiesta   dall’Ance nel corso dell’audizione in Commissione Bilancio alla Camera. E’ importante estendere la proroga fino al 31 dicembre 2022 per le abitazioni unifamiliari e soprattutto eliminare il tetto Isee. La misura infatti non mira a una presunta equità fiscale ma dovrebbe avere come fine quello di recuperare il nostro patrimonio urbanistico, non solo per la sua bellezza ma anche e soprattutto per le conseguenze positive sull’impatto ambientale e la sicurezza antisismica”, conclude Cirielli.