Cina, Ue: “Pechino adotti misure per dare cure a giornalista incarcerata Zhan”
L’Unione europea esorta la Cina ad adottare tutte le misure necessarie per garantire che la giornalista Zhang Zhan, attualmente in carcere, riceva cure mediche urgenti e adeguate e sia garantito l’accesso ai suoi familiari e avvocati. Lo ha dichiarato il Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) che ha spiegato che le condizioni di salute di Zhang Zhan si stanno rapidamente deteriorando, durante la sua carcerazione. Zhang ha sofferto, tra l’altro, di grave malnutrizione, ha aggiunto il Seae. “L’Ue esorta la Cina ad adottare tutte le misure necessarie per garantire che Zhang Zhan riceva cure mediche urgenti e adeguate e sia garantito l’accesso ai suoi familiari e agli avvocati di sua scelta”, ha scritto il Seae in una nota.
Zhang Zhan e’ stata arrestata il 15 maggio 2020 e condannata il 28 dicembre 2020 a quattro anni di carcere con l’accusa di “fomentare problemi” in considerazione del suo lavoro di giornalista cittadina, che includeva servizi di cronaca sulla pandemia di Covid-19 a Wuhan. “L’Ue invita la Cina a rispettare i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani e a rilasciare immediatamente e incondizionatamente Zhang Zhan. Questo urgente appello pubblico fa seguito a ripetute, ma ancora senza risposta, richieste alle autorita’ cinesi sulla situazione di Zhang Zhan”, ha proseguito il Seae. “Zhang Zhan e’ una dei tanti cittadini cinesi che sono stati incarcerati per aver esercitato il loro diritto alla liberta’ di espressione. Le restrizioni alla liberta’ di espressione, all’accesso alle informazioni, cosi’ come l’intimidazione, la sorveglianza e la detenzione di giornalisti, intellettuali, avvocati e attivisti in Cina, continuano a essere fonte di grande preoccupazione”, ha concluso il Seae.