Politica

“Mattarella vuole il Pd al governo per 10 anni. Elezioni a settembre e…”

Quirinale, centrodestra, M5S, elezioni. Ma anche Pd, naturalmente. Luigi Bisignani, in una intervista rilasciata ad sito Affaritaliani.it, parla del momento attuale che sta vivendo la politica italiana: da Salvini a Meloni, passando per Conte e Berlusconi, fino al ‘presidente ombra Zambetti’ che Bisignani definisce l’uomo più potente d’Italia.


Giuseppe Conte farà un suo partito e lascerà il Movimento 5 Stelle dopo il caos legato al provvedimento del tribunale di Napoli sullo statuto?
“Conte sicuramente non farà un suo partito. Ormai è disperato e rischia di finire nelle braccia di Berlusconi. Quando parla ha assunto la postura di un busto del Pincio”.

“Conte ha fallito come premier e come avvocato. Ci ha pensato a fare un suo partito ma non sa da chi farselo finanziare. Siamo tornati alle origini, un modesto avvocato che cincischiava con il suo curriculum. Bisogna capire come si comporterà Marco Travaglio, vero spin doctor di Conte. Ma l’unico che se lo può caricare è Berlusconi”.

E che cosa accadrà ai 5 Stelle?
“Si frantumeranno come è logico che sia. Rimarrà solo Luigi Di Maio, che ha certamente capito meglio degli altri come va il mondo. Sa ascoltare e sa essere un aggregatore”.

Beppe Grillo intanto è tornato in auge…
“Sì ma è talmente soffocato, ed è umanamente comprensibile, dalle vicende giudiziarie del figlio che anche lui è in confusione soprattutto per le ripercussioni economiche personali di tante vicende che si stanno accavallando”.

Passiamo al Centrodestra, Salvini e Meloni faranno pace?
“Purtroppo sono nati per litigare. E’ un fatto caratteriale e chimico tra di loro. Sono come due bulletti di una scuola di periferia che durante la ricreazione si prendono a sassate”.

Nel 2023 Lega e Fratelli d’Italia saranno insieme alle elezioni politiche?
“Si voterà molto prima del 2023”.

Ah, come mai?
“L’operazione Mattarella era studiata a tavolino da mesi e per la sinistra prima si vota e meglio è, visto che il Centrodestra si è disintegrato. Il Pd deve passare all’incasso rapidamente. Mattarella ormai non ha più alcun motivo di gratitudine verso i 5 Stelle e il suo obiettivo è quello di far governare il Centrosinistra per i prossimi dieci anni”.

Elezioni quando?
“Difficili a giugno, ma certamente non si arriverà a scadenza naturale della legislatura anche per il PNRR nel caos e per lo spread in salita. Elezioni quindi a settembre e con l’attuale legge elettorale, dato che non si metteranno mai d’accordo per riformarla”.

Draghi ancora premier dopo il voto?
“Mah, Draghi ha capito che deve sporcarsi le scarpe, ha iniziato a fare un tour in Italia. Diciamo che è uscito dall’Olimpo ed è sceso in terra per cercare di non essere travolto dal popolo delle bollette ben più pericoloso dei no vax…”.

Qual è l’ambizione di Draghi?
“Un prestigioso incarico internazionale: Commissione europea o Banca Mondiale. E’ veramente stanco di fare il premier, era abituato alla Bce e alla Banca d’Italia dove era il monarca assoluto in strutture che funzionavano e facevo ciò che voleva. Ora è un casino, sia a Palazzo Chigi sia nei ministeri. Deve solo trovare il modo per scappare e questo modo potrebbe essere la lite tra i partiti sullo scostamento di bilancio. Draghi cerca un modo elegante per mandare tutti a quel paese”.

In molti hanno scritto e detto che il vero vincitore della rielezione di Mattarella è Ugo Zampetti, Segretario Generale del Quirinale. E’ così?
“Zampetti è un gigante assoluto, il vero vincitore e soprattutto il vero Presidente ombra. E’ l’uomo più potente d’Italia. Ora vedremo come difenderà i suoi ministri, primo fra tutti Enrico Giovannini, che è anche il più criticato. I veri vincitori della partita del Quirinale sono stati Dario Franceschini, la sinistra DC e proprio Zampetti”.

Parlando di Quirinale, che cosa pensa delle rivelazioni contenute nell’ultimo libro di Luca Palamara, scritto in collaborazione con Alessandro Sallusti, Lobby & Logge, in particolare quando afferma che vide uno scambio di sms tra Luca Lotti e il Presidente Sergio Mattarella?
“Davvero un gran bel libro. Peccato che quando mi tirano in ballo per la vicenda della cosiddetta P4 non ricordano che avevo patteggiato solo per poter accompagnare mia figlia in Giappone per una delicata operazione conclusasi felicemente. Lo rifarei mille volte…”.

Ma sul Quirinale…
“Non c’è grande nomina nella Magistratura senza il gradimento del Colle. Speriamo che nei prossimi sette anni Mattarella sia più incisivo rispetto ai sette anni precedenti…”