Il Van Gogh Museum diventa beauty center
In tempi di avversità la creatività diventa la migliore alleata. È quello che è successo ad Amsterdam, dove il Van Gogh Museum ha trasformato le sue sale espositive in centro estetico e salone di bellezza. Una performance? Niente affatto. Piuttosto una forma di protesta messa in atto contro le misure governative olandesi, che dallo scorso 19 dicembre – in seguito alla rapida diffusione della variante Omicron e dell’aggravarsi della situazione sanitaria – hanno imposto la chiusura dei luoghi della cultura. Se musei, teatri, bar e caffè restano serrati, parrucchieri, centri estetici e palestre possono aprire al pubblico e proseguire le normali attività. Secondo quale criterio una palestra dovrebbe essere considerata un luogo più sicuro di un museo? E quali sono i motivi che spingono a considerare un centro estetico di prima necessità rispetto a uno spettacolo teatrale? Sono i quesiti che hanno spinto gli addetti al settore ad interrogarsi sulla coerenza o meno delle ultime restrizioni, decidendo di lanciare un messaggio forte in difesa della cultura e del suo pubblico.