Educazione civica e salute bene comune. “Caso esemplare di sussidiarietà circolare”
È un susseguirsi di provocazioni intellettuali il secondo dei quattro webinar realizzati nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, Rete Civica della Salute e Conferenza dei Comitati Consultivi delle aziende sanitarie.
Dedicato all’approccio “One health” va al cuore dell’iniziativa che legge la trasversalità dell’insegnamento dell’Educazione Civica attraverso il valore della salute come “bene comune”, bene cioè «né solo pubblico né solo privato», come sottolinea nella sua master class l’economista Stefano Zamagni, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ma piuttosto «bene che si raggiunge, si gestisce, si protegge solo se Stato, Mercato e Comunità operano insieme, “pari merito” e a supporto reciproco».
Ispira riflessioni ben oltre il tempo chiuso del seminario l’intervento dello studioso che si incarica, tra l’altro, di superare l’acquiescenza con cui, pur adottando quotidianamente parole e significati, spesso non si da loro peso e senso propri e profondi. Si va dalla “scoperta” che il concetto di sussidiarietà origina nel 1200, quando ci si pose il tema della migliore gestione delle città, alla constatazione che non in pandemia stiamo vivendo, ma in sindemia, ovvero l’incrociarsi di Covid, povertà ed emergenza ambientale, così che il virus non appaia più l’unico “colpevole”; si va dall’appello per la “conazione”, che vuol dire mettere la conoscenza al servizio dell’azione, come indicò 2400 anni fa Aristotele, alla lezione che viene dal premio Nobel per l’economia Angus Deaton, al quale si deve la ricerca sui “Morti per disperazione” negli Stati Uniti, il Paese con la migliore Sanità al mondo.