La mafia dietro 2 compro oro di Palermo, sequestro da 15 milioni
La guardia di finanza di Palermo ha posto sotto a sequestro, su ordine della Dda, due imprese attive nel settore del compro oro, nonché 10 rapporti finanziari, beni mobili, immobili e aziende per un valore complessivo di 15 milioni di euro. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo, rappresenta la prosecuzione di una recente inchiesta sulle infiltrazioni di Cosa nostra nel settore del commercio di metalli preziosi e avrebbe fatto emergere un ulteriore meccanismo di riciclaggio. In particolare, il sistema si sarebbe realizzato attraverso due nuove imprese di “compro oro” che sarebbero state interposte al fine di non far più comparire nelle operazioni di compravendita dell’oro la società al centro dell’inchiesta, che avrebbe però continuato ad agire da collettore di grandi quantità di oro di provenienza illecita. Almeno 11 persone avrebbero svolto l’attività di “prelevatori”. Questi ultimi si sarebbero messi a disposizione del titolare di una delle due imprese sottoposte a sequestro aprendo rapporti di conto poi utilizzati per ricevere il denaro provento d’illecite operazioni di cessione di oro. Gli originari flussi finanziari sarebbe stati così ripartiti in molteplici direzioni, anche attraverso successivi trasferimenti intercorsi tra le stesse 11 persone, le quali si sarebbero poi recate presso gli uffici o gli sportelli postali a effettuare i prelievi del denaro ricevuto per farlo pervenire in contanti ai titolari della società al centro dell’inchiesta. Nel corso degli ultimi 12 mesi sarebbero state fatturate, complessivamente, cessioni di oro di illecita provenienza per oltre 15 milioni di euro.