Camorra: sequestro beni da 6,5 mln a imprenditore clan Zagaria
E’ detenuto per 416 bis, rappresentando, come imprenditore, la faccia ‘pulita’ della cosca. Una indagine dei Ros e della Guardia di finanza ha portato a eseguire tra le province di Napoli, Caserta e L’Aquila un decreto di sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore di circa 6.500.000 di euro, emesso dalla Sezione per le Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di Giuseppe Fontana, legato da vincoli di parentela con il defunto Francesco Zagaria, conosciuto con l’appellativo di Ciccio ‘a benzina, cognato del boss Michele, avendone sposato la sorella Elvira. Giuseppe Fontana, conosciuto anche come Pino o Pinuccio, imprenditore nel campo dell’edilizia, originario di Casapesenna, ma stabilmente domiciliato a Caserta, è condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso, dopo l’indagine dei Ros denominata Sistema Medea, conclusa il 14 luglio 2015 con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare che contestava a Fontana, oltre che il 416 bis, anche i reati di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, turbata libertà degli incanti, finanziamento illecito a partiti politici e altri delitti aggravati dalle finalità mafiose. I sigilli riguardano 33 immobili, di cui 26 ubicati in provincia di Caserta, 6 nella provincia di Napoli e 1 nella provincia de L’Aquila, 4 terreni in provincia di Napoli, 3 società con sede in provincia di Caserta operanti nel settore edile e immobiliare, 5 autoveicoli e rapporti finanziari.