Politica

Governo verso la crisi. Draghi boccia mediazione di D’Incà. Cdm convocato alle 15:30

E’ iniziata al Senato la discussione generale sul decreto Aiuti. Il Movimento Cinque Stelle uscirà dall’Aula e non voterà sulla questione di fiducia posta dal governo, come annunciato dall’ex premier Giuseppe Conte. Di fatto si apre una crisi di governo ‘politica’ ma non ‘numerica’. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, del M5S, ha tentato di scongiurare la crisi di governo proponendo la cancellazione del voto di fiducia sul dl Aiuti: ha riunito i capigruppo al Senato ma la proposta è stata bocciata. Un netto no è arrivato anche da Palazzo Chigi che non accetta altre soluzioni di ‘comodo’: la fiducia sul decreto resta. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha convocato un consiglio dei ministri subito dopo il voto del Senato poi dovrebbe salire al Colle da Mattarella.

D’Incà: “Per Draghi l’unica via percorribile è la fiducia”

Il ministro per i rapporti con il Parlamento D’Incà ha avuto un confronto con il presidente Draghi, il quale ha indicato come unica via percorribile la richiesta di fiducia al Senato sul dl Aiuti. La fiducia sarà posta al termine della discussione generale.

Iv: D’Incà ha trattato senza ok del premier: è incredibile

“Trovo veramente incredibile che il ministro dei rapporti con il Parlamento del M5s, all’insaputa del presidente del Consiglio Draghi, convochi i capigruppo di maggioranza al Senato, per chiedere se sono d’accordo a votare il dl Aiuti senza mettere la fiducia, esaminando i singoli emendamenti e mettendo a rischio più di 24 mld di aiuti agli italiani. Tutto questo solo per evitare che il suo partito diserti il voto di fiducia con le conseguenze naturali che questo gesto comporterà: la crisi di governo”. E’ l’accusa del presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.

Letta: La scelta del M5s ci divide

“Quello che è successo ieri a Roma e la decisione del M5s di non votare la fiducia al decreto Aiuti cambia lo scenario politico. Prendiamo atto di questa scelta, non è la nostra: è una scelta che ci divide. Noi oggi voteremo convintamente la fiducia”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, in un punto stampa a Milano. In Parlamento “diremo che siamo disponibili a una continuazione di questo governo Draghi, non siamo disponibili a tirare avanti chicchessia: se non ci saranno le condizioni, se altri partiti della maggioranza si sfileranno, allora la parola passerà agli italiani e noi saremo pronti ad andare di fronte agli italiani con il nostro progetto per il futuro dell’Italia. Se quello che verrà detto in Parlamento è differente, vorrà dire che si andrà di fronte agli italiani e noi siamo pronti a prepararci per questa campagna elettorale”, spiega il segretario Dem. Una maggioranza senza il M5s “a me sembra un’ipotesi totalmente improbabile. Dopodiché il Parlamento è sovrano, quindi ascolteremo tutti”. 

Di Maio: M5s pianificava da mesi apertura crisi

“I dirigenti M5s stavano pianificando da mesi l’apertura di una crisi per mettere fine al governo draghi. Sperano in 9 mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma così condannano solo il Paese al baratro economico e sociale. Non potevamo essere complici di questo piano cinico e opportunista, che trascina il Paese al voto anticipato e al collasso economico e sociale”. Lo ha detto il leader di Ipf e ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso dell’assemblea congiunta del suo partito. “Chi subì il Papeete 1 adesso sta facendo il Papeete 2 . E’ chiaro a tutti che se oggi non votano la fiducia aprono la stagione del Papeete bis. Un marchio che non si toglieranno più. E da loro non accettiamo lezioni di coerenza”, accusa Di Maio.

 Renzi: Draghi vada avanti senza M5s

“Farò un appello a Mario Draghi: parli al Paese dicendo le cose che vanno fatte da qui alle elezioni e vada avanti senza i grillini. Basta coi ricatti dei 5 Stelle, torniamo a correre”. Così il leader di Italia viva Matteo Renzi.