Silvio Berlusconi: coalizione di centrodestra a Strasburgo
Silvio Berlusconi ormai ci ha insegnato che, nonostante casi giudiziari, ricoveri e lotte intestine al suo partito, rimane sempre e comunque il leader indiscusso e l’ultima parola spetta a lui anche e soprattutto al di fuori del perimetro del suo partito. Politica estera, riforme (tra cui quella della giustizia), elezioni e centrodestra, questi sono i temi più cari all’Ex presidente del Consiglio.
Dalle pagine de Il Giornale, domenica mattina, torna a dettare senza se e senza ma la linea di Forza Italia mettendo a tacere le polemiche che hanno coinvolto il suo partito dal momento del suo ricovero al San Raffaele a Milano.
Rinnovamento continuo senza mai fermarsi: donne, giovani, uomini della società e seniores. Nessuno per il momento verrà messo da parte, tantomeno Antonio Tajani, fedelissimo berlusconiano che negli ultimi periodi, secondo rumors saldamente smentiti, non era ben visto dai suoi stessi amici di partito. Le polemiche e le guerre interne su un possibile successore o ‘delfino’ sono storia nota dentro a Forza Italia, nascono ogni volta che una percentuale vacilla o che un fedelissimo abbandona il partito ( e molte volte rientra a testa bassa), periodicamente riemergono senza mai, come è prevedibile, avere qualsiasi sorta di risultato se non di rafforzare la linea berlusconiana.
Il Cavaliere non si ferma sui gossip politici, appoggia la linea di Giorgia Meloni sottolineando che al momento di più non si poteva fare e che comunque c’è tutta una intera legislatura davanti per portare a termine il programma elettorale del governo. Riparte ponendo l’attenzione alle prossime importanti e decisive tornate elettorali, le europee del 2024, dove secondo il leader di Forza Italia un centrodestra europeo sarebbe una svolta davvero importante: “La maggioranza fra popolari, liberali e socialisti, che ha retto le istituzioni europee per molti anni, ha fatto il suo tempo. Aveva un senso quando l’Europa era soprattutto un accordo fra gli Stati, e rappresentare nelle istituzioni europee tutte le grandi famiglie politiche dell’epoca ne garantiva una certa neutralità. Ma man mano che l’Europa ha acquisito una soggettività politica autonoma, processo che io considero necessario e fondamentale, è diventato sempre più importante che la sua guida assuma una connotazione politica chiara”. Il progetto di portare la coalizione italiana a Strasburgo è stato immediatamente appoggiato dalla coalizione di centrodestra.
Si perché il fronte europeo è il territorio caldo dove la politica nostrana dovrà combattere maggiormente, dal Pnrr, non ultima e meno importante la querelle con la Commissione, alle future alleanze, perché no tra popolari e conservatori. Forse potrebbe rispecchiare anche un nuovo equilibrio all’interno della coalizione di governo. Ossia un nuovo punto di vista tra Giorgia e Silvio, vediamo Matteo come intenderà posizionarsi. Al momento sembra abbastanza certo che la Lega non entrerà nella grande famiglia dei popolari, Salvini parla di comunione di argomenti e non di alleanze, sempre per ora.
Sul fronte della guerra in Ucraina Berlusconi ribadisce una linea atlantista, l’appartenenza alla NATO e all’Europa, ma c’è la necessità di trovare una svolta che guardi alla pace. Parole che sembra vogliano far dimenticare le sue dichiarazioni durante il voto delle ultime regionali che avevano messo fortemente in imbarazzo la Meloni e il suo stesso Ministro degli Esteri, visto che Berlusconi non era stato assolutamente tenero nei confronti di Zelensky.
Si va bene tutto ma si sa, manca ancora un anno e tutto può succedere soprattutto all’interno del centrodestra che nei primi nove mesi di governo ha dovuto lottare maggiormente tra le tre forze di coalizione per mantenere una linea politica unitaria, visto che l’opposizione al momento risulta ancora assente o perlomeno presente a fasi alterne ma certamente non tanto pericolosa da mettere in discussione la tenuta dell’esecutivo.