Washington valuta la fornitura di munizioni a grappolo all’Ucraina
Washington sta seriamente considerando la possibilità di fornire munizioni a grappolo all’Ucraina. Funzionari statunitensi ritengono che le munizioni, seppur controverse, aiuteranno Kiev a violare le difese russe.
L’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden sta “valutando attivamente” la fornitura di munizioni a grappolo all’Ucraina, vietate in moltissimi paesi a causa del pericolo che rappresentano per la popolazione civile, secondo quanto riportato da fonti di Politico.
Secondo due funzionari di Governo statunitensi anonimi e una persona militare a conoscenza della questione, la discussione sulla spedizione di queste armi all’Ucraina si è intensificata di recente, poiché le truppe di Kiev hanno faticato a rompere le difese russe.
I funzionari statunitensi di alto livello ritengono che le munizioni a grappolo “potrebbero essere uno degli strumenti che rendono la campagna dell’Ucraina più efficace”, afferma il rapporto. Mentre le fonti di Politico hanno indicato che la Casa Bianca non ha preso una decisione finale sulla questione, hanno però osservato che l’amministrazione è più vicina all’approvazione delle spedizioni rispetto a qualsiasi altro momento del conflitto.
Le continue deliberazioni sono state confermate anche da CNN, che ha affermato, citando fonti, che se la Casa Bianca procedesse con le consegne, le munizioni a grappolo potrebbero essere incluse nel prossimo pacchetto di assistenza per l’Ucraina il mese prossimo.
“Queste avrebbero senza dubbio un impatto significativo sul campo di battaglia”, ha detto il funzionario statunitense anonimo all’emittente.
Le munizioni a grappolo sono vietate in più di 100 paesi perché, quando esplodono, rilasciano numerosi submunizioni in un’ampia area, rappresentando gravi rischi per i civili. Sebbene gli Stati Uniti non abbiano vietato questo tipo di arma, hanno vietato le esportazioni di bombe a grappolo con un tasso di “difettosità” superiore all’1%. Sebbene nella pratica questa restrizione si applichi alla maggior parte delle scorte degli Stati Uniti, Biden può revocarla in qualsiasi momento.
Lo scorso autunno, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha dichiarato che Washington aveva “preoccupazioni sull’uso di quel tipo di munizioni”, citando le politiche attuali degli Stati Uniti in materia.
Tuttavia, la scorsa settimana il Pentagono ha affermato che l’Ucraina trarrebbe beneficio dall’uso di questo tipo di arma, sostenendo che sarebbe utile per distruggere le fortificazioni russe. Questa valutazione è stata condivisa anche da un gruppo di legislatori repubblicani, che ha affermato lo scorso marzo che se l’Ucraina non dovesse fare progressi significativi, la riluttanza dell’amministrazione Biden a fornire quelle armi sarebbe in gran parte da biasimare.
Commentando le richieste di inviare le munizioni controversie a Kiev, il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov aveva precedentemente avvertito che una tale mossa porterebbe all’escalation e minerebbe la sicurezza della NATO.