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Conferenza “Il futuro della Nato e il ruolo dell’Italia”

Il 3 luglio si è svolta a Roma una conferenza sul futuro della Nato a Palazzo Madama. Tra gli argomenti discussi, quello della sicurezza. L’incontro è stato organizzato dal Comitato Atlantico a pochi giorni dal vertice atlantico di Vilnius che si terrà l’11 e il 12 luglio

L’occidente è preparato ad affrontare la situazione? 

“L’Alleanza atlantica intende sostenere l’Ucraina dal punto di vista economico, militare, attraverso forniture militari e con l’ausilio della tecnologia”– sostiene il Presidente della Commissione Affari Europei del Senato della Repubblica Giulio Terzi di Sant’Agata.

Ma siamo davvero preparati? Se all’inizio della crisi Russia-Ucraina non si era del tutto pronti a fronteggiare la situazione, oggi abbiamo a disposizione mezzi atti a garantire il successo sul campo di battaglia. Ma c’è ancora molto da fare.

Il ruolo dell’Italia

Stando agli impegni presi con la Nato nel corso del vertice del 2014 tenutosi a Newport (in Galles), i Paesi aderenti al Patto Atlantico (tra cui appunto l’Italia) si erano impegnati a destinare almeno il 2 per cento del Pil alle spese militari.

“Dobbiamo adeguare la nostra parte. Ci viene richiesto di arrivare al 2% per avere più peso all’interno della Nato. Ricordo che siamo il secondo paese in termine di forniture di risorse umane dopo gli Stati Uniti” – afferma Lorenzo Cesa membro della delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato- “i nostri militari vengono richiesti non solo per le capacità militar ma anche per quelle umane. Siamo il quinto Paese come contributori dal punto di vista finanziario. Quindi dobbiamo riportare l’Italia in ruolo maggior protagonismo all’interno dell’Assemblea parlamentare Nato, ma anche in tutti i consessi, con atti di concretezza, cercando di dare una mano per far sì che la Nato si rafforzi sempre di più e affronti le nuove sfide”.

Conferenza: Di quali sfide parliamo?

Esse provengono dalla “Cina, dal Mediterraneo oltre che la Russia”- prosegue Cesa. Il politico conclude ricordando che il prossimo giugno si terrà un evento “Nato-Mediterraneo” per discutere approfonditamente di tali tematiche.