Afghanistan, allarme del Pentagono: Situazione preoccupante
Sono bastate poco più di 72 ore ai talebani per conquistare cinque province chiave dell’Afghanistan. Si temeva questo ma non con questa velocità: superiore a quella prevista. L’ammissione di ‘colpa’, perché tutti sapevano che dopo il ritiro delle truppe Nato, il paese sarebbe caduto nelle mani dei guerriglieri islamici, arriva direttamente dal Pentagono. E per l’amministrazione Biden si profila un periodo di tensione molto caldo con ripercussioni internazionali sicure. Il quartier generale del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America, attraverso il portavoce John Kirby, ha ammesso che le cose “non stanno andando nella giusta direzione” e ha definito la situazione “profondamente preoccupante”.
“La Difesa americana – aggiunge Kirby – è convinta che le forze afghane siano in grado di fare la differenza sul campo”, ma l’offensiva talebana si sta facendo più intensa, anche grazie alla liberazione di molti prigionieri che si uniscono ai combattenti.
L’allerta arriva mentre l’inviato degli Stati Uniti per l’Afghanistan è a Doha, in Qatar, per esortare i talebani a fermare la loro offensiva militare e negoziare un accordo politico. “L’emissario Zalmay Khalilzad sarà a Doha per aiutare a mettere in atto una risposta internazionale congiunta al rapido deterioramento della situazione in Afghanistan”. “Esorterà i talebani a cessare la loro offensiva militare e a negoziare un accordo politico, l’unico modo che può portare alla stabilità e allo sviluppo in Afghanistan”, si legge nel comunicato del Dipartimento di Stato. “L’intensificazione dell’offensiva militare dei talebani, che sta causando vittime civili da entrambe le parti e presunte violazioni dei diritti umani, è molto preoccupante”.