Il Parco archeologico di Segesta produce il primo olio e.v.o.
L’Assessore Samonà
“La cura del paesaggio è coessenziale alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico”
Cento litri di olio estratti da 430 chili di olive. Sono il risultato della prima raccolta simbolica avvenuta all’interno del Parco archeologico di Segesta.
Si tratta del frutto di 25 alberi di ulivo che versavano in stato di abbandono e che da quest’anno, grazie all’attenzione della direttrice del Parco, Rossella Giglio, sono stati curati e “messi a reddito” nella logica di recupero e custodia di quel paesaggio che, insieme alle vestigia monumentali, contribuisce a rendere l’area archeologica di Segesta un luogo di bellezza senza tempo.