Teatro e cinema in lutto: è morta Piera Degli Esposti
Il mondo del teatro e del cinema è in lutto per la morte di Piera Degli Esposti. L’ottatantetrenne attrice è morta all’ospedale Santo Spirito di Roma, dove era ricoverata da giugno per complicazioni polmonari. La sua è stata una carriera ricca di successi ed ha lavorato on i ‘mostri sacri’ della televisione e del teatro. Da Edoardo De Filippo a Antonio Calenda, per passare da Antonio Calenda a Giancarlo Cobelli. E recentemente ha conquistato un David di Donatello per “L’ora di religione” (2002) di Marco Bellocchio e “Il divo” (2009) di Paolo Sorrentino.
Muove i primi passi nel teatro ‘101’ diretto da Calenda assieme a Nando Gazzolo e Gigi Proietti. Nel 1966 arriva il suo esordio in TV con lo sceneggiato “Il conte di Montecristo”. La sua carriera cinematografica inizia invece l’anno successivo con il film “Trio” per la regia di Gianfranco Mingozzi, a cui seguirà “Questi fantasmi” di Renato Castellani.
Piera Degli Esposti ha scritto, definita da Eduardo De Filippo “‘o verbo nuovo”, importante della storia del teatro e del cinema italiano grazie al suo straordinario talento e al suo anticonformismo, che l’hanno resa una delle interpreti più originali dello spettacolo.
A teatro lavora con registi come Scaparro, Guicciardini, Sequi e Massimo Castri e nel 1980 scrive insieme a Dacia Maraini, la sua amica di lunga data, la storia della sua gioventù, nel romanzo di grande successo “Storia di Piera”, divenuto film tre anni dopo, per la regia di Marco Ferreri e la sceneggiatura della stessa Degli Esposti.
All’inizio degli anni ottanta recita per Nanni Moretti in “Sogni d’oro” e per Cinzia TH Torrini in “Giocare d’azzardo”. Ma è anche sceneggiatrice tanto Marco Ferreri utilizzerà le sue doti nel film da lui diretto “Il futuro è donna”, interpretato dalla stessa Piera, in una parte minore, da Ornella Muti e Hanna Schygulla. In seguito sarà diretta da Lina Wertmüller che la sceglie per tre suoi film, “Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada”, “Il decimo clandestino” e “Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica”.
Nel 1986 vince il Nastro d’argento per la sua interpretazione di Teresa in “La coda del diavolo” diretta da Giorgio Treves. E poi il teatro recitando in Madre Coraggio, Prometeo e lo Stabat Mater.