Terrorismo, Cassazione: non prescritta la pena per Bergamin
Non è “estinta” per prescrizione la pena di 16 anni e 11 mesi che avrebbe dovuto scontare Luigi Bergamin, l’ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo che si costituì in Francia dopo il blitz delle forze dell’ordine che il 28 aprile 2021 portò all’arresto di 9 ex “terroristi rossi”. Lo ha deciso la Corte di Cassazione accogliendo il ricorso del pm dell’esecuzione di Milano Adriana Blasco contro la sentenza della Corte d’Assise milanese che aveva dichiarato l’estinzione della pena per intervenuta prescrizione. Bergamin è stato condannato in via definitiva per concorso morale negli omicidi commessi da Cesare Battisti del maresciallo dei carabinieri Antonio Santoro e dell’agente di polizia Andrea Campagna (pena prescritta nel 2008) che risalgono agli anni 1978 e 1979. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano lo aveva dichiarato un “delinquente abituale” e secondo il pm Blasco l’effetto di questa “delclaratoria” è quello di interrompere i termini di prescrizione. Il ricorso firmato dall’avvocato Giovanni Ceola, difensore dell’ex militante dei Pac, è stato accolto dalla Corte d’Assise di Milano con un provvedimento ora annullato dalla Corte di Cassazione. Spetterà all’autorità giudiziaria francese stabilire se Bergamin deve essere estradato in Italia.