Dl Sostegni bis. Mattarella ammonisce Governo e Parlamento: Stop a norme omnibus
Così non va. I decreti legge devono essere circoscritti e non possono essere più ‘omnibus’. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prende carta e penna e ‘avvisa’, in una lettera inviata ai presidenti del Senato, Elisabetta Casellati, della Camera, Roberto Fico, e del Consiglio, Mario Draghi, in occasione della promulgazione del dl Sostegni bis, di attenersi ‘all’oggetto’ del provvedimento. Una tira d’orecchie che mira a tutelare l’istituto giuridico della decretazione d’urgenza e, nella fase successiva, il ruolo del Parlamento in fase di ratifica. Insomma, è l’avvertimento di Mattarella, basta ad infornate di provvedimenti che contrastano con la legislazione d’urgenza. “L’esperienza sin qui maturata ha reso ancor più evidente come il rispetto del dettato costituzionale coincida con l’interesse ad un’ordinata ed efficiente regolamentazione dell’emergenza in corso, della ripresa economica e delle riforme: ciò richiede un ricorso più razionale e disciplinato alla decretazione d’urgenza”. “Occorre – sottolinea Mattarella- modificare l’attuale tendenza. I decreti legge devono presentare ab origine un oggetto il più possibile definito e circoscritto per materia. Nei casi in cui l’omogeneità di contenuto è perseguita attraverso l’indicazione di uno scopo, deve evitarsi che la finalità risulti estremamente ampia. Nella procedura di conversione, come prescritto dai regolamenti parlamentari, l’attività emendativa dovrà essere limitata dalla materia ovvero dalla finalità originariamente oggetto del provvedimento, come definite dal governo. La confluenza di un decreto legge in un altro provvedimento d’urgenza, oltre a dover rispettare il requisito dell’omogeneità di contenuto, dovrà verificarsi solo in casi eccezionali e con modalità tali da non pregiudicarne l’esame parlamentare”.
“Anche per rimuovere la abituale prassi, ormai generalizzata, che consiste nella presentazione di maxi emendamenti sui quali porre la questione di fiducia, prassi sulla quale si è registrato un monito critico da parte della Corte costituzionale con la citata sentenza n. 32 Del 2014 – prosegue Mattarella-. Formulo, pertanto, un invito al Parlamento e al Governo a riconsiderare le modalità di esercizio della decretazione d’urgenza, con l’intento di ovviare ai profili critici da tempo ampiamente evidenziati dalla Corte costituzionale, nonché nelle stesse sedi parlamentari, oltre che in dottrina, e che hanno ormai assunto dimensioni e prodotto effetti difficilmente sostenibili”.