Taiwan: “Nyt”: Usa sempre più preoccupati dall’ipotesi di un’azione militare della Cina”
L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e’ sempre piu’ preoccupata dalle dichiarazioni e dalle azioni della Cina verso Taiwan, nel timore che i dirigenti del Partito comunista possano decidere d’intervenire militarmente entro il prossimo anno e mezzo per riportare l’isola sotto il controllo di Pechino. Lo scrive il “New York Times”, secondo cui i timori degli Usa si sono fatti piu’ acuti negli ultimi giorni e hanno spinto la Casa Bianca a cercare di convincere la speaker della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi, a evitare una visita a Taiwan nel mese di agosto che rischia di acuire notevolmente la tensione nello Stretto. Secondo l’analisi dell’amministrazione, la visita di Pelosi sarebbe particolarmente rischiosa perche’ giungerebbe a poche settimane dal Congresso del Partito comunista, in occasione del quale il presidente cinese Xi Jinping cerchera’ di ottenere un nuovo mandato al potere. Quest’estate, inoltre, Pechino ha ribadito con insistenza che le acque dello Stretto di Taiwan, piu’ volte attraversate da navi militari Usa, non possono essere considerate acque internazionali.
Il senatore democratico del Delaware Chris Coons, considerato molto vicino al presidente Biden, ha dichiarato domenica in un’intervista che la Cina guarda con molta attenzione agli sviluppi in Ucraina per cercare di apprendere lezioni utili alla sua causa. “Una scuola di pensiero e’ che la Cina debba intervenire al piu’ presto e in modo deciso, prima che ci sia il tempo di rafforzare le difese di Taiwan. Questo significa che si potrebbe arrivare a un confronto militare prima di quel che pensavamo”, ha spiegato Coons. Pechino, scrive il “Nyt”, sa che anche l’amministrazione Biden sta apprendendo una lezione dall’invasione russa dell’Ucraina: in questo caso, quella della necessita’ d’intensificare l’invio di armi verso Taiwan prima di un eventuale conflitto per scoraggiare l’intervento militare cinese. Del rischio di un’azione di Pechino appare convinto anche il capo di Stato maggiore congiunto delle forze armate Usa, generale Mark Milley, che la scorsa settimana ha definito “notevolmente piu’ aggressivo” il comportamento delle forze cinesi nella regione dell’Asia-Pacifico.