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Trasfusioni negate al figlio, sentenza della Cassazione dà torto ai genitori no vax

Se i genitori negano una trasfusione di sangue al figlio devono prevalere i diritti del minore. E’ quanto ha stabilito la Corte di Cassazione in un’ordinanza della prima sezione civile pubblicata il 3 febbraio scorso e di cui parla oggi Il Messaggero. Genitori che avevano richiesto che il sangue per le trasfusioni necessarie a operare il figlio di appena due anni provenisse solo da persone non vaccinate contro il Covid-19. I giudici della Suprema Corte hanno sottolineato che devono prevalere i diritti del minore in quanto, da parte dei due genitori, si tratta di “una scelta di coscienza religiosa che non può essere imposta al minore”, come si legge nelle motivazioni della sentenza. “Se pure è compito e prerogativa dei genitori dare al figlio un’educazione anche sotto il profilo religioso – prosegue la sentenza – non può non considerarsi che le scelte religiose future del minore potrebbero essere diverse e pertanto non è accettabile che i genitori adottino decisioni per il minore in cui la loro fede religiosa sia assolutamente condizionante e prevalga in ogni caso sempre e comunque sugli altri interessi del minore», a cominciare dal «suo diritto a una crescita sana ed equilibrata”.